mercoledì 25 marzo 2020

Buon Dantedì!

Ma nondimen, rimossa ogne menzogna, 
tutta tua vision fa manifesta; 
e lascia pur grattar dov’è la rogna.                                

Ché se la voce tua sarà molesta 
nel primo gusto, vital nodrimento 
lascerà poi, quando sarà digesta.                               

Questo tuo grido farà come vento, 
che le più alte cime più percuote; 
e ciò non fa d’onor poco argomento.   

(Dante, Paradiso, XVII 127-135)

Questi versi vengono scritti intorno al 1304 da un poeta e politico esiliato, lontano dalla 
propria casa e dai propri affetti, che attraverso le parole di Cacciaguida carica le proprie 
spalle di un compito impensabile: fare delle parole un nutrimento per gli uomini.
Ancora oggi l’opera dantesca grida, fa sentire gli echi di un’epoca forse non così lontana 
dalla nostra come sembra, e ci nutre con una ricchezza sorprendente. 

Ma affrontare tutta questa bellezza a 13 anni non è semplice. 

Non basta immaginarsi Ulisse in preda alle fiamma, non bastano Paolo e Francesca 
tormentati nella bufera, non basta la visione inquietante di Caronte. 
Allora ci vengono in aiuto la fantasia e la tecnologia.

720 anni fa, il 25 marzo del 1300, Dante si smarriva nella selva oscura, e a partire da 
quest’anno proprio il 25 marzo verrà dedicato al grande autore con un’apposita giornata. 
Per celebrare questo primo Dantedì, la scuola Suor Teresa Veronesi mostra alcune parti 
del lavoro che la classi III A e III B hanno svolto lo scorso anno per conoscere meglio 
uno dei padri della lingua italiana. 

Attraverso il Progetto Dante le due classi hanno potuto lavorare sui brani più celebri e 
mettere in gioco i propri talenti creando due e-book.
Eccone una parte.

Buona visione!














Prof. Busi





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